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Coronavirus, attività produttive non essenziali chiuse in tutta Italia (video)

22 Mar 2020 | Coronavirus, News

Coronavirus attività produttive non essenziali chiuse in tutta Italia

Coronavirus attività produttive chiuse per contenere il contagio

“La decisione presa dal Governo è quella di chiudere, su tutto il territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci bene o servizi essenziali”. Con queste parole il premier Conte, nella notte fra il 21 e il 22 marzo, ha annunciato in diretta, la decisione di sospendere le attività nel Paese a causa della diffusione del Coronavirus

Il provvedimento è stato preso dopo un pomeriggio di consultazioni con le Associazioni di categoria, fra le quali Confartigianato, da cui era scaturita la richiesta di prendere in considerazione tale misura di ulteriore contenimento.

Coronavirus, chiuse le attività produttive: quali rimangono operative

Il Presidente del Consiglio ha spiegato: “Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Continueranno a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie, continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali. Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale.

Clicca qui per scaricare l’allegato 1 del Dpcm 22 marzo con le imprese che possono rimanere operative allegato 1 dpcm 22 marzo

“Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo. È una scelta non facile, ma è una decisione che ci consente, ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio. È una decisione che si rende necessaria, oggi in particolare, per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia”.

Quelle messe in atto – ha detto – sono “misure severe, che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi”.

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