Fino al 31 marzo 2026 sono in vigore le misure previste dal Piano antismog dell’Emilia-Romagna, stabilite nell’ambito del Pair 2030 – Piano Aria Integrato Regionale.
Le disposizioni, pubblicate sul sito di ARPAE Emilia-Romagna, introducono limitazioni alla circolazione dei veicoli e restrizioni sull’uso delle biomasse per il riscaldamento domestico, con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e migliorare la qualità dell’aria.
In attesa delle ordinanze specifiche dei singoli Comuni, ecco una sintesi delle principali misure applicate a livello regionale.
Limitazioni strutturali alla circolazione
Dall’1 ottobre 2025, dal lunedì al venerdì (dalle ore 8.30 alle ore 18.30), scattano i limiti strutturali alla circolazione in tutti i Comuni di pianura della regione.
Nei Comuni con più di 30.000 abitanti, nell’agglomerato urbano di Bologna e nei Comuni volontari, le limitazioni si estendono anche alle domeniche ecologiche (quattro al mese).
In queste aree non potranno circolare:
- veicoli diesel fino a Euro 4 compreso;
- veicoli benzina fino a Euro 2 compreso;
- veicoli metano-benzina e GPL-benzina fino a Euro 2 compreso;
- ciclomotori e motocicli fino a Euro 2 compreso.
Durante le domeniche ecologiche, nei Comuni interessati, si aggiunge lo stop ai veicoli diesel fino a Euro 5 compreso.
Le limitazioni saranno sospese in caso di sciopero del trasporto pubblico locale.
Misure d’emergenza del Piano antismog 2025
Le misure emergenziali scattano automaticamente in caso di previsione di superamento dei limiti di PM10 nei giorni di controllo (lunedì, mercoledì e venerdì) e nei due giorni successivi.
Entrano in vigore dal giorno successivo al controllo fino al successivo giorno di verifica, nei Comuni della provincia dove è previsto lo sforamento.
Inoltre:
- in tutti i Comuni di pianura sono vietati gli spandimenti di liquami con tecniche non ecosostenibili;
- nei Comuni con più di 30.000 abitanti, nell’agglomerato di Bologna e nei Comuni volontari, valgono tutte le limitazioni strutturali, incluso lo stop ai diesel Euro 5.
Riscaldamento domestico: limiti e temperature
Fino al 31 marzo 2026, nelle zone di pianura est, pianura ovest e nell’agglomerato di Bologna, è vietato utilizzare:
- camini aperti;
- stufe e caldaie a legna o pellet fino a classe 3 stelle, se è presente un sistema alternativo di riscaldamento.
Sono inoltre previsti limiti di temperatura:
- 17°C negli ambienti industriali;
- 19°C nelle abitazioni (±2°C di tolleranza).
Abbruciamenti e combustioni all’aperto
Nelle zone di pianura est, pianura ovest e nell’agglomerato di Bologna sono vietati:
- gli abbruciamenti di residui vegetali;
- le combustioni all’aperto a scopo di intrattenimento, come falò o fuochi d’artificio (fatta eccezione per i barbecue).
Sono previste deroghe limitate solo per casi specifici, che saranno disciplinati dai singoli Comuni.
Misure locali aggiuntive
Per evitare il superamento del limite annuale di 35 sforamenti del valore giornaliero di PM10, i Comuni adotteranno ulteriori misure locali di contenimento qualora vengano registrati 25 superamenti in una stessa stazione di monitoraggio.




