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Un Natale con piccoli, ma significativi, gesti

10 Dic 2020 | News

Non dimenticheremo questo 2020. Dallo scorso marzo siamo avvolti da una nebbia che ci impedisce di vedere la fine di questo tunnel. Tra poche settimane sarà Natale e io credo possa diventare un’occasione per dimostrare la nostra voglia di vincere questa sfida. Non dobbiamo rinchiuderci, non dobbiamo rinunciare, pur con tutti i limiti che la pandemia ci impone, a vivere fino in fondo queste festività come messaggio per una nuova rinascita.

Non dobbiamo perdere il senso della nostra presenza, non dobbiamo farci inghiottire dal vortice di quel vuoto che in certi momenti sembra prevalere. Serve un gran senso di responsabilità, ma la gioia, il divertimento ci possono essere anche senza quegli eccessi che oggi più di ieri sono davvero fuori luogo.

Ecco, mi auguro un Natale all’insegna della serenità, della moderazione, della responsabilità e dei piccoli gesti. Sono questi gli elementi per tenere viva la comunità, per mettere in campo quelle attenzioni e quella voglia di positività necessarie a svolgere quella funzione di stimolo nei confronti di tutti. Dobbiamo fare sentire la nostra vicinanza a chi ha più bisogno, a quelle famiglie che soffrono, a quegli operatori economici che nel giro di pochi mesi rischiano di vedere andare in fumo gli sforzi di una vita.

In questo contesto il regalo che ci scambiamo quando ci facciamo gli auguri, quest’anno assume un doppio valore: può diventare quel piccolo gesto che trasmette un momento di gioia a un bambino, ma anche a un adulto, nello stesso tempo può servire come segnale di speranza per chi ha un’attività. Non dobbiamo rinunciarci, serve a rafforzare la coesione nella comunità. 

Non sono possibili i cenoni della Vigilia e di fine anno, possiamo però ritrovarci a pranzo nei giorni festivi, in famiglia o al ristorante. Chi ha un nucleo famigliare vasto può dividersi in piccoli gruppi tra le varie festività, in una sorta di staffetta della convivialità. La famiglia è il primo nucleo della società e questo Natale può gettare le basi per la costruzione di una società più forte, perché la società non è altro che una famiglia allargata.

Davanti a noi ci aspettano ancora mesi difficili, ci chiedono un ulteriore sforzo per evitare altre ondate. Lo possiamo fare anche perché qualche segnale positivo c’è, a cominciare da quel vaccino che a breve inizierà a essere distribuito. Facciamo vivere queste festività nel segno della moderazione, per prepararci a ripartire nel 2021 con quella passione e quella voglia di ricostruzione che ha sempre caratterizzato il nostro Paese nei momenti più difficili.

Il nostro domani lo dobbiamo pensare insieme, con una partecipazione più attiva alla vita della comunità, dobbiamo essere tutti più propositivi, più convincenti anche per essere da esempio per i giovani affinché mettano le loro intelligenze e la loro passione nel ricostruire un modello di società e di comunità più unita e più coesa.

Il presepe che troviamo in tante chiese, in tante famiglie, anche nei luoghi più impensati è il simbolo della vita. Così come la comunità dei pastori, dei contadini, degli artigiani, della gente comune si strinse attorno a quella capanna, così noi oggi dobbiamo stringerci attorno alla nostra comunità, a coloro che più soffrono e più hanno bisogno, perché quella nascita che celebriamo con il Natale sia anche la nostra rinascita.

L’Italia ha avuto altri momenti difficili, ma è sempre risorta, e per farlo ha avuto bisogno delle sforzo di tutti. Oggi non possiamo pensare di farcela lasciando qualcuno per strada.

Buone Feste a tutti con l’augurio che il 2021 sia davvero un anno di rinascita.

(Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana)