I 17 obiettivi dello sviluppo sostenibili previsti dall’Agenda 2030 sono al centro di una strategia della Regione Emilia Romagna, elaborata con il supporto dell’Alleanza italiana per lo sviluppo Sostenibile (ASviS) che declina e ‘localizza’ il piano d’azione globale Onu e le 5P Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership a partire dalle specificità del nostro territorio, dai suoi punti di forza e dagli elementi di debolezza, individuando circa 100 target quantitativi da raggiungere entro il 2025 e/o il 2030 da monitorare ogni anno per valutare il posizionamento della regione rispetto a sfide globali, misurare il contributo delle politiche regionali ed eventualmente ri-orientarle.
Tra gli obiettivi di medio periodo: ridurre la quota di Neet (le persone non impegnate nel lavoro, nello studio o nella formazione) al di sotto del 10% e portare sotto l’8,5% la quota di abbandono scolastico. Incrementare il tasso di occupazione portandolo al 78%, riducendo il divario di genere e puntando sulla qualità del lavoro. Riportare il numero delle persone a rischio povertà o esclusione sociale ai livelli precrisi. E ancora, dimezzare il numero di feriti da incidenti stradali, ridurre del 55% le emissioni di gas climalteranti rispetto al 1990, garantire 12mila punti di accesso internet libero, gratuito e veloce, portare il numero delle case della salute a 170 per una sanità di qualità sempre più territoriale e vicina ai cittadini.
Obiettivi ambiziosi in coerenza con le linee di intervento del Programma di mandato 2020-2025 e condivise nel Patto per il Lavoro e per il Clima.
Come si posiziona l’Emilia-Romagna oggi
Gli obiettivi sono misurabili attraverso indicatori di risultato. Alcuni coincidono con quelli definiti a livello nazionale ed europeo, mentre in altri casi l’Emilia-Romagna ha deciso addirittura di alzare ancora l’asticella o di dotarsi di indicatori specifici regionali, per valorizzare al meglio le politiche e le peculiarità del territorio.
Dal confronto con i valori delle altre regioni italiane, la nostra regione nel 2019 si attesta oltre la media nazionale in 9 dei 14 indicatori, ed è tra le più avanzate d’Europa.
In particolare, l’Emilia-Romagna si posiziona meglio sugli obiettivi: ‘Sconfiggere la povertà’, “Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”, “Istruzione di Qualità”, ‘Parità di genere’, ‘Acqua pulita e servizi igienico-sanitari’, ‘Lavoro dignitoso e crescita economica’, ‘Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed un’industrializzazione equa, responsabile e sostenibile’; ‘Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni’; ‘Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili’.
Siamo nella media rispetto agli indicatori “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” e “Pace, giustizia e istituzioni forti”, mentre dobbiamo migliorare per quanto riguarda gli indicatori “Energia pulita e accessibile”, “Consumo e produzione responsabili” e “Vita sulla terra”.
Per garantire la massima partecipazione sia nella fase di monitoraggio della strategia che nella sua attuazione, è istituito il ‘Forum per la Strategia regionale Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile’. Il monitoraggio della Strategia regionale avrà cadenza annuale, e potrà prevedere l’aggiornamento, l’integrazione o la modifica del documento a partire da nuovi scenari, criticità e opportunità rilevate dal sistema nazionale e regionale degli indicatori.