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Allarme di Confartigianato sui costi dell'energia elettrica per le Pmi

28 Ago 2017 | News

Le piccole imprese pagano l'energia elettrica, in media, il 29% in più delle concorrenti operative nel resto dei Paesi dell'Unione europea. Questa è la denuncia lanciata dal presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, il quale, sulla base di un'analisi della Confederazione, ha sottolineato squilibri e distorsioni che, nel mercato energetico, penalizzano proprio i piccoli imprenditori.

“L'energia elettrica continua a costare molto cara agli artigiani e alle piccole imprese italiane che, in media, pagano l'elettricità il 29% in più (pari ad un maggior costo annuo di 2.572 euro per azienda) rispetto alla media dei loro colleghi dell'Unione europea – ha detto il presidente Merletti -. Un divario destinato a peggiorare visto che, nel terzo trimestre 2017, la bolletta dei piccoli imprenditori è in aumento di 383 euro rispetto al trimestre precedente e porta a 11.478 euro il costo medio annuo dell'energia per una piccola impresa. Si tratta di un pesante fardello che compromette la competitività delle nostre aziende e ostacola gli sforzi per agganciare la ripresa”.

A gonfiare il prezzo dell'energia per le piccole imprese sono soprattutto gli oneri fiscali e parafiscali che pesano per il 39,7% sull'importo finale in bolletta. Nei settori manifatturieri delle piccole imprese il prelievo fiscale sull'energia ammonta a 7.679 euro per azienda ed è pari a 1.125 euro per addetto. Anche in questo caso superiamo di gran lunga la media europea di 422 euro per addetto di Francia, Germania e Spagna. Più in generale, in Italia le tasse sui consumi di energia sono le più alte d'Europa: imprese e famiglie pagano infatti 15 miliardi di euro in più rispetto ai cittadini dell'Eurozona. Più tasse, quindi, ma anche mal distribuite tra i diversi consumatori: sulle piccole imprese in bassa tensione che determinano il 27% dei consumi energetici pesa il 45% degli oneri generali di sistema, mentre per le grandi aziende energivore con il 14% dei consumi la quota degli oneri generali di sistema scende all'8%.

“In pratica – prosegue Merletti -, ai piccoli imprenditori si applica l'assurdo meccanismo: meno consumi, più paghi. Uno squilibrio incomprensibile che costringe i piccoli imprenditori a caricarsi i costi degli altri utenti. Per alleggerire le bollette elettriche dei piccoli imprenditori bisogna mettere mano a queste assurde disparità di trattamento. Il meccanismo degli oneri generali di sistema va completamente ripensato e deve essere ripartito in modo più equo il peso degli oneri tra le diverse dimensioni d'azienda”.