Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e del Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha approvato il 29 agosto scorso, oltre al Dl Sblocca-Italia, un disegno di legge delega al Governo per il recepimento delle direttive europee 2014/23/UE, 2014/24/Ue e 2014/25/UE sugli appalti pubblici e concessioni e, in tale ambito, a rivisitare l'intero corpo normativo in materia. La redazione di questo nuovo Codice supererà e abrogherà l'attuale codice dei contratti pubblici (Dlgs 163/2006), prevedendo un adeguato regime transitorio. In particolare, è previsto che il Governo, mediante decreto legislativo, recepisca le disposizioni dettate dalle direttive, attenendosi ai seguenti principi e criteri individuati dalla legge delega:
• divieto di introduzione e mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive comunitarie; compilazione di un unico testo normativa denominato “Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche”, volto anche a garantire l'effettivo coordinamento con le ulteriori disposizioni normative in vigore nelle medesime materie, nel rispetto del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea;
• razionalizzazione del quadro normativa in materia di appalti e delle concessioni pubbliche;
• semplificazione e armonizzazione delle disposizioni in materia di affidamento degli appalti e delle concessioni, attraverso anche la promozione di soluzioni innovative in materia di insediamenti nazionali produttivi strategici e in materia di rispetto dei vincoli idrogeologici;
• trasparenza e pubblicità delle procedure di gara;
• riduzione degli oneri documentali a carico dei soggetti partecipanti e semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti;
• riduzione delle stazioni appaltanti e razionalizzazione delle loro attività;
• razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato;
• revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza;
• razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto;
• miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione;
• previsione di una disciplina organica della materia delle concessioni pubbliche e individuazione, in tema di procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa europea;
• definizione di un quadro regolatorio volto a rendere trasparente la partecipazione dei portatori qualificati di interessi nell'ambito dei processi decisionali finalizzati all'aggiudicazione di appalti e concessioni pubbliche.
Il testo della legge delega dovrà ora affrontare l'esame dei due rami del Parlamento. Una volta approvato, il Governo potrà procedere con l'emanazione del decreto legislativo, il cui termine è fissato per il 16 febbraio 2016 (anticipando di 2 mesi la tempistica di recepimento delle direttive prevista entro il 18 aprile 2016). Entro un anno dall'entrata in vigore del decreto legislativo in questione, potranno essere emanate disposizioni integrative e correttive nel rispetto dei medesimi principi operativi.