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Confartigianato e BCC hanno premiato i migliori diplomati del 2006.

2 Mar 2007 | Eventi

L’evento, in cui sono stati premiati ottanta ragazzi delle scuole superiori di Imola, segnava la conclusione di Scuola e imprese. Filo diretto tra formazione e mondo del lavoro: un progetto di Confartigianato Assimprese, in collaborazione con il Resto del Carlino e la Bcc ravennate&imolese.
Ai ragazzi sono state consegnate pergamene e i premi offerti da Confartigianato: da qui al 2010 ciascuno di loro potrà usufruire di un anno di consulenza gratuita e potrà contare su tutti gli adempimenti necessari per aprire un'impresa sul territorio. Per la stessa finalità, inoltre, sarà loro concesso un contributo in conto interessi, per finanziamenti fino a 25.000 euro. La Bcc Ravennate&imolese, infine, ha offerto a tutti un conto corrente con 50 euro già «pre-caricate» e dei carnet di biglietti per il Cinedream di Faenza.
Alla consegna dei premi sono intervenuti, oltre al segretario di Confartigianato Amilcare Renzi, anche il vice sindaco e assessore alla cultura Fabrizio Castellari, il vescovo Tommaso Ghirelli, il direttore generale della BCC Ravennate Imolese Edo Miserocchi, e l’on. Bruno Solaroli in rappresentanza del presidente della Regione Emilia Romagna.
«Per alcuni mesi – ha detto Renzi rivolgendosi ai ragazzi – insieme al Carlino Imola abbiamo parlato delle vostre scuole e raccontato le storie di affermati imprenditori che in queste scuole hanno studiato. Lo abbiamo fatto per sottolineare il valore dei nostri istituti superiori e le opportunità che una buona formazione e un certo spirito imprenditoriale possono dare, combinate assieme, in un territorio sano e ricettivo come quello imolese. Con questa iniziativa Confartigianato Assimprese vuole dare un segno importante del suo radicamento nella nostra nostra comunità».
Si è parlato molto di valori e di etica, nel corso dell’evento, soprattutto nell’intervento del vescovo, mons. Tommaso Ghirelli: «Le prospettive che si aprono ad un giovane finite le scuole medie superiori non sono solo quelle dello studio in funzione del lavoro ma anche quella della piena realizzazione di sé in funzione della propria persona. Quindi non c’è solo la figura dell’imprenditore anche se oggi ne è riconosciuto il valore sociale perché è una persona che rischia sulla propria pelle non solo per sé ma anche per gli altri. Quindi – ha concluso il vescovo parlando ai ragazzi – vi esorto ad impegnare le vostre doti per una realizzazione completa. E’ da ammirare il fatto che questa sera non vi vengano offerte delle parole ma degli aiuti concreti senza pretendere in cambio una contropartita».