Confartigianato Carni, che in Italia rappresenta oltre 2.000 aziende artigiane di produzione e lavorazione della carne con 12mila addetti impiegati nelle varie operazioni della filiera, in risposta all'allarme lanciato dall'OMS a proposito dei pericoli sulle carni rosse sottolinea che nel nostro Paese la produzione è di altissima qualità ed è sempre garantita dalle certificazioni. A dare maggiore credito all'alta qualità del cibo made in Italy è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall'Unione Europea con i marchi DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita) che impongono il rispetto di disciplinari di tutela della lavorazione e provenienza delle materie prime. L'Italia è leader nell'Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: per quanto riguarda le carni fresche sono 5 e per le preparazioni di carne (salumi e insaccati) sono ben 37.
“Il grido d'allarme lanciato dall'OMS non può e non deve essere sottovalutato – dice Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Assimprese Bologna Metropolitana -, ma è anche giusto sottolineare come sia importante il controllo della qualità dei prodotti e la scelta di quali acquistare. Le nuove regole di etichettatura aiutano nell'acquisto, indicando la provenienza delle materie prime, il luogo di lavorazione e il percorso che i prodotti hanno compiuto prima di arrivare sulla nostra tavola. Comprare un prodotto made in Italy, una volta di più, diventa sinonimo di qualità e di supporto all'economia del Paese”.
Una lavorazione che, nelle aziende italiane, segue protocolli che non prevedono un uso massiccio di additivi e conservanti, che sono gli ingredienti maggiormente indiziati quando si parla di potenziale cancerogeno.