Oltre 41 miliardi di euro: tanto vale l'export dell'Emilia-Romagna nel 2010, con punte di 9 miliardi e mezzo dalla sola provincia di Bologna e poco più di 9 miliardi da Modena. Insomma, mentre stenta a ripartire il mercato interno, è l'export a dare soddisfazioni alle piccole e medie imprese italiane.
E' quanto rileva l'ufficio studi di Confartigianato, che ha calcolato un aumento medio nazionale delle esportazione nel 2010 pari a +15,7% rispetto al 2009. In questo quadro spicca il contributo dell'Emilia-Romagna, che conferma il proprio ruolo di primo piano nell'economia nazionale piazzandosi al terzo posto per il valore delle esportazioni, dopo Lombardia e Veneto. Nel dettaglio, spiega l'associazione di categoria, le Imprese lombarde lo scorso anno hanno esportato prodotti per 91.546 milioni di euro (il 28,4% del totale Italia, pari a oltre 332 miliardi), mentre quelle venete hanno totalizzato 44.264 milioni di export (13,7% del totale Italia). Il terzo posto in classifica dell'Emilia-Romagna vale 41.136 milioni di euro (12,8%).
Nella classifica a livello provinciale brilla Milano che ha portato sui mercati esteri il 10,4% del totale dei beni esportati dall'Italia nel 2010. Al secondo posto Torino con 16.182 milioni di euro (5,1% del totale); medaglia di bronzo per Vicenza con 12.838 milioni di euro, pari al 4% del totale. La provincia di Bologna ha esportato beni, nel 2010, per 9.526 milioni di euro; la insegue Modena, con 9.080. Poi, in ordine alfabetico, Ferrara ha fissato il valore delle merci esportate a 1.742 milioni, Forli'-Cesena a 2.294, Parma 4.859, Piacenza 1.968, Ravenna 2.898, Reggio Emilia 7.277, Rimini 1.491.
La tendenza positiva del 2010, sottolinea Confartigianato, viene in parte confermata nei primi mesi di quest'anno. A livello nazionale, nel primo bimestre 2011 si registra una crescita del 21,2% delle esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2010. Particolarmente robusta la crescita dell'export nei Paesi extra Ue (+27,4%), rispetto al +17,2% fatto registrare nelle vendite sui mercati europei. Tra i nostri migliori clienti spicca la Turchia, dove a febbraio 2011 le vendite dei prodotti made in Italy sono aumentate del 41,4% rispetto a febbraio 2010, i Paesi del Sud Est asiatico (+36,8%), la Cina (+35,5%), la Russia (+31%), la Germania (+24,1%). Battuta d'arresto invece per l'export verso il Nord Africa, dove nei primi tre mesi del 2011 le vendite di beni made in Italy sono calate del 6,4%, pari ad una diminuzione in valore di 186 milioni di euro. I beni più richiesti nel primo bimestre 2011 sono quelli del settore metalli (+33% rispetto ai primi due mesi 2010), seguiti dai prodotti chimici (+22,7%), apparecchi elettrici (+18,4%), mezzi di trasporto (+17,3%), gomma e materie plastiche (+14,9%), prodotti tessili e dell'abbigliamento (+14%), prodotti alimentari (+12,4%).