Mutui casa sempre più cari, compravendite immobiliari giù del 17,8%, e per le costruzioni è crisi totale: in 1 anno imprese al -1,36% e 97.800 occupati in meno.
Un'indagine statistica di Confartigianato fa il punto sulla situazione dell'edilizia in Italia, ne risulta che nel nostro Paese comprare casa con un mutuo è sempre più caro: a maggio 2012 il tasso medio d'interesse sui prestiti alle famiglie che vogliono acquistare un'abitazione si attesta al 4,12%, con un aumento di 103 punti base rispetto ad un anno fa. Un balzo che ci allontana dall'Europa dove in media i tassi sui mutui casa sono inferiori di 62 punti rispetto a quelli italiani. Non c'è da stupirsi quindi se le compravendite immobiliari languono: nel primo trimestre del 2102, infatti, hanno registrato un crollo del 17,8%, pari a quello verificatasi a marzo 2009 e che interrompe i due trimestri consecutivi di lieve crescita che hanno caratterizzato la seconda metà del 2011.
La rilevazione è dell'Ufficio studi di Confartigianato nazionale, che mette in luce la profonda crisi del settore delle costruzioni determinata dagli scarsi investimenti pubblici e privati.
Le cifre parlano chiaro: tra giugno 2011 e giugno 2012 le imprese del settore costruzioni, pari a 899.602, sono diminuite dell'1,36%. In calo dell'1,17% anche le imprese artigiane, che sono la fetta più consistente del settore edile: 577.588, vale a dire il 64,2% del totale.
Negative le conseguenze sull'occupazione: tra giugno 2011 e marzo 2012 è diminuita del 5,1%, pari a 97.800 posti di lavoro in meno.
Effetti pesanti anche sulla produzione: -14% nei primi cinque mesi del 2012, due volte peggio rispetto all'Area euro (-6,9%). A maggio 2012 i livelli sono stati vicini ai minimi storici ed
inferiori del 33,9% rispetto al massimo pre crisi.
La lunga fase di discesa della produzione nelle costruzioni mostra i suoi effetti sull’andamento del valore aggiunto reale che, dal 2008 ha iniziato a scendere. Nel 2011 il comparto si attesta sui 68,6 miliardi di euro di valore aggiunto reale, inferiore dello 0,7% rispetto ai livelli del 2000. Di conseguenza scende anche il contributo del comparto al valore aggiunto nazionale che nel 2011 si attesta al 5,3%, inferiore dello 0,3% a quella di undici anni prima.
La crisi delle costruzioni è fortemente influenzata dall’andamento degli investimenti fissi lordi: nel I trimestre 2012 la dinamica degli investimenti nelle costruzioni segna una flessione tendenziale del 5,2%. Sul fronte degli investimenti pubblici, nel 2011 la spesa dello Stato in edilizia è stata pari a 25,8 miliardi, vale a dire il 12,6% in meno rispetto al 2006.