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Export: crescono gli affari delle Mpi in Emilia Romagna

26 Lug 2016 | News

Nel primo trimestre del 2016 si è registrato un aumento dell'1,3% delle esportazioni delle micro e piccole imprese emiliano romagnole, a fronte di un +0,3% di quelle a livello nazionale. Secondo i dati del Centro studi di Confartiagianato il totale manifatturiero entra invece in territorio negativo (-0,3%); la frenata è determinata dal calo della domanda del -3,1% dei Paesi emergenti, controbilanciata dall'aumento del +1,5% delle economie avanzate. Sul lungo periodo, tra il 2007 ed il 2015, le esportazioni dei settori di MPI sono aumentate del 18,0%, quattro punti in più del +14,0% dell'intero manifatturiero.

Valutando i singoli settori commerciali si osservano aumenti superiori alla media nel comparto per Legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) con il +8,7%, Mobili con il +3,9%, Tessili con il +2,4%, Altre manifatture con il +1,7% e Alimentare con il +1,1%.

Tra le cinque principali regioni esportatrici, dinamica superiore rispetto alla media del +0,3% in Lombardia con il +1,5%, Emilia-Romagna con il +1,3%, Piemonte con il +0,7%, Veneto con il +0,6%, mentre si registra una variazione negativa in Toscana con il -1,5%. L'80,0% dell'export nei settori in esame si concentra in cinque regioni: Lombardia con il 25,2% (pari a 7.121 milioni di euro), Veneto con il 21,6% (pari a 6.099 milioni), Emilia-Romagna con il 12,9% (pari a 3.644 milioni), Toscana con l'11,9% (pari a 3.352 milioni) e Piemonte con l'8,4% (pari a 2.386 milioni).

Tra le provincie emiliano romagnole bene Piacenza, seconda dietro a Roma con +12,9%, Rimini, quinta con +7,9%, Parma, sesta con +6,5%, e Bologna, con +5,4%. Negative, in regione, solo Forlì Cesena, che segnano un -0.9%, e Ravenna, con -42,3%.