Il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, dal palco dell'Auditorium della Conciliazione di Roma ha passato in rassegna i nodi cruciali che al centro delle preoccupazionio delle imprese italiane. Ad ascoltarlo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, e centinaia di rappresentanti della politica italiana e delle istituzioni. Quasi 1700, invece, i delegati arrivati da tutta Italia per celebrare i 70 anni di attività di Confartigianato. Uno storico anniversario, che conferma l'impegno per le piccole imprese a partire dall'immediato dopoguerra.
Molta preoccupazione ha destato la recente decisione della Gran Bretagna di lasciare l'Unione europea. Una scelta che ha messo a nudo i limiti di una comunità troppo lontana dalla realtà. il presidente Merletti ha infatti sottolineato come l'Europa si presenti in modo troppo burocratico, “incapace di muoversi in modo coeso, lontana dalle aspettative degli Stati e dei popoli che la compongono, che deve cambiare e diventare un'Europa veramente unita, solidale, democratica, capace di far valere peso economico e ruolo politico sulla scena mondiale”. E anche l'Italia deve cambiare passo dato che, al momento, la percezione è che offra più ostacoli che opportunità alle micro e piccole imprese. A cominciare dal cuneo fiscale sul lavoro dipendente, che ha raggiunto il 49%, e da un fisco che ruba tempo e denaro agli imprenditori. “Le misure adottate nell'ultimo anno per attenuare il carico tributario sulle imprese sono un segnale positivo – ha sottolineato Merletti -. Ma non bastano. Perché lo spread fiscale tra Italia ed Europa è sempre troppo elevato: 28 miliardi nel 2015. In pratica, i cittadini italiani pagano 461 euro di tasse in più all'anno rispetto alla media europea. E il total tax rate, cioè la somma di tutte le imposte e tasse pagate dall'impresa al lordo dei profitti, è pari al 64,8%, il più alto in Europa”.
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Nella foto la platea al momento dell'inno nazionale (foto di Confartigianato)
