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Gli artigiani protagonisti dell'”Internet delle cose”

22 Ago 2016 | News

Si chiama Internet Of Things (Internet delle cose) ed è lultima frontiera delle tecnologie digitali. In sostanza si tratta di tutti quegli oggetti, dall'elettrodomestico al mezzo di trasporto, che utilizzando la rete comunicano con altri dispositivi, raccolgono informazioni e forniscono indicazioni su come migliorare la nostra vita quotidiana.

Una rivoluzione che riguarda tutti, consumatori e imprenditori, in grado di trasformare profondamente gli stili di vita, i comportamenti delle persone, ma anche i prodotti e i processi produttivi. Una rivoluzione che ha aperto nuove opportunità per le imprese. Secondo l'Ufficio studi di Confartigianato, in un'indagine contenuta nell'undicesimo rapporto annuale “L'economia ibrida, valori artigiani e tecnologie digitali” per l'Assemblea Confartigianato 2016, nel 2020 in Italia i ricavi sono valutati al 5,4% del Pil e tra il 2014 e il 2020 il mercato degli oggetti connessi in rete nel nostro Paese crescerà a un tasso medio annuale del 20,4%.

L'artigianato e le piccole imprese sono già protagonisti dell'Internet delle cose. L'Ufficio studi di Confartigianato ha calcolato che le imprese digitali, che conoscono e utilizzano almeno una tecnologia digitale, sono il 29,6% del totale delle micro e piccole imprese fino a 20 addetti. Il lavoro artigiano è fortemente coinvolto nei cambiamenti del sistema produttivo determinati dalla connettività degli oggetti. Tra i settori maggiormente interessati dall'Internet of Things vi sono il manifatturiero, il trasporto e la logistica, l'autoriparazione e l'impiantistica (interessata dallo sviluppo della domotica) in cui operano 800.305 imprese artigiane con 2.077.433 addetti che rappresentano il 73,6% dell'occupazione dell'artigianato; nei settori IoT oriented operano 1.160.746 micro e piccole imprese con meno di 20 addetti.