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ISA, nel Decreto Crescita probabile la proroga dei versamenti al 30 settembre

19 Giu 2019 | Leggi, News

Un emendamento dei relatori contenuto nel Decreto Crescita introduce una novità che potrebbe cambia il calendario delle scadenze Irpef, Ires, Irap e di tutte le imposte dovute a saldo e acconto per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli ISA (Indici sintetici di affidabilità fiscale), che alcuni giorni fa sono stati al centro dell’attenzione di Rete Imprese Italia, che aveva sottolineato il ritardo con cui ci si sta avvicinando alla scadenza della loro operatività. L’emendamento, pubblicato sul sito della Camera dei Deputati in data odierna e anticipato dal sottosegretario al MEF Massimo Bitonci sul suo profilo Twitter, è parte del Decreto Crescita che, già approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, dovrà essere convertito in legge entro il 30 giugno.

Qui di seguito il testo dell’emendamento con l’indicazione della proroga prevista al 30 settembre 2019:

“Per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale […] e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze, i termini dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, da quelle in materia di imposta regionale sulle attività produttive, […] nonché dell’imposta sul valore aggiunto, che scadono dal 30 giugno al 30 settembre 2019 sono prorogati al 30 settembre 2019”.

La proroga non si applica a minimi e forfettari, per i quali la scadenza per il versamento delle imposte sui redditi resta fissata all’1 luglio 2019.

Con molta probabilità, se a seguito del dibattimento in aula alla Camera dei deputati (sul testo del decreto il Governo dovrebbe porre, in settimana, la fiducia) il testo del disegno di legge sarà approvato come sopra emendato, potrebbe essere superato l’annunciato DPCM di proroga (prevista al 22 luglio 2019 senza maggiorazione dello 0,40).

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