Dalle Pmi dei comuni prossimi al voto nell'area ad est di Bologna arriva la pagella per le amministrazioni uscenti. L'intenzione di voto che ne consegue denota una sfiducia crescente verso la politica. Lo ha rilevato l'Osservatorio di Confartigianato Assimprese, associazione di area metropolitana bolognese, con sedi in tutta la provincia. Il focus, elaborato dal Centro studi Sintesi (che collabora con la Cga di Mestre) fa parte di una più ampia indagine congiunturale che sarà presentata ai primi di aprile.
Il focus si concentra su due aree strategiche interessate al voto amministrativo del 25 maggio: l'area San Carlo (Castel San Pietro, Castel Guelfo, Medicina) e l'area chiamata per comodità “Savena” (Pianoro e San Lazzaro).
Alla domanda: “Quanto è soddisfatto dell’operato dell’attuale Amministrazione Comunale?” gli imprenditori dell'area San Carlo rispondono con un 6 tondo. Non molto ma sufficiente. A differenza dei colleghi dell'area Savena, che si fermano al 5,8. Va peggio alla domanda: “Riconfermerebbe l’attuale Amministrazione Comunale?” dove solo il 40,4% di chi imprende sulla San Carlo risponde affermativamente, seguito dal 39,7 di chi lavora sulla direttrice Pianoro-San Lazzaro. Grande la fetta di indecisi: 16,9% nei Comuni della San Carlo, 25,4% in zona Savena.
“Questo dato ci conferma il calo di fiducia che le imprese hanno nei confronti della Politica, anche quando si parla di amministrazioni locali”, commenta Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Assimprese metropolitana. Pesa il disagio a fronte di una burocrazia che frena e drena risosre e a fronte di un pressione fiscale intollerabile, costituita anche da balzelli locali”. Il dato è significativo: la pressione fiscale è al primo posto col 55% delle risposte e la burocrazia al terzo con il 31,3% delle risposte. “La fiducia – conclude Renzi – è un componente essenziale della convivenza civile e della competitività delle imprese. E' necessario che anche le amministrazioni locali si impegnino maggiormente nella semplificazione e in soluzioni che incentivino gli insediamenti e gli investimenti di tutte le imprese, da quelle commerciali a quelle manifatturiere”.
Sebbene le imprese attribuiscano al Governo centrale le principali responsabilità sulla situazione attuale, emergono alcune criticità anche a livello locale puntando principalmente il dito sulla mancanza di sostegno da parte degli istituti di credito (51,7%). La crisi del mercato interno provoca inevitabili ricadute anche a livello locale e la stagnazione della domanda condiziona in misura negativa l’attività del 26,3% delle aziende intervistate. Un altro elemento che a livello territoriale penalizza l’attività imprenditoriale è la mancanza di misure / incentivi per sostenere la crisi di liquidità e rilanciare gli investimenti (19,2%), mentre dal punto di vista delle infrastrutture non si rilevano particolari carenze.
L'indagine completa si può visionare e scaricare dal sito: www.osservatorio-assimprese.it