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La Rai sollecita ma non tutti devono pagare

25 Apr 2016 | News

Arriva la primavera e con essa le lettere di sollecito che la Rai invia, in modo talvolta indiscriminato, alle aziende. Anche a quelle che hanno già comunicato formalmente di non avere apparecchi televisivi o radiofonici nelle proprie attività. Rispetto alle comunicazioni degli anni scorsi, i toni della richiesta di viale Mazzini sono meno aggressivi nella forma ma altrettanto minacciosi nei contenuti. Anche quest'anno, infatti, si ricorda agli imprenditori che il mancato pagamento del canone speciale costituisce una violazione tributaria che provocherà pesanti sanzioni pecuniarie e accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Le richieste di pagamento variano da un minimo di 203 fino a quasi 6.800 euro e poco importa se nei locali aziendali non sono presenti radio o tv. Tocca all'imprenditore l'invio, ogni anno, della comunicazione, alla Rai, di non essere tenuto al pagamento. Il canone speciale, infatti, non va più versato da coloro in possesso di strumenti diversi dal televisore come computer, tablet, smartphone, ma anche impianti di video sorveglianza. Confartigianato Assimprese suggerisce alle imprese associate, non tenute a versare il canone, di effettuare la comunicazione inviando una lettera raccomandata, e non con la cartolina postale allegata alla richiesta di pagamento, che potrebbe andare smarrita senza lasciare traccia.

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