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La sfida della transizione ecologica parte dal Piano energetico regionale

19 Mag 2021 | News

La Regione Emilia Romagna traccia la rotta verso la transizione ecologica e parte dalla programmazione triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale. Rivoluzione in edilizia ma anche una nuova mobilità, adeguate reti e infrastrutture per sostenere la neutralità climatica, città-regione intelligente con rinnovati e crescenti saperi e competenze e, soprattutto, un rinascimento industriale per la de-carbonizzazione e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Un piano ambizioso che sta prendendo forma dopo un lungo percorso di confronto con la società emiliano-romagnola, il mondo della ricerca e dell’università e gli stakeholder regionali e nazionali, protagonisti della transizione energetica.

Il piano attuativo si inserisce all’interno delle linee già fissate da “Goal 13” dell’Agenda 2030, dal “Patto per il lavoro ed il clima” con i suoi obiettivi sfidanti sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale (de-carbonizzazione dell’economia regionale al 2050 e raggiungimento del 100% di fonti rinnovabili nel 2035 con un target di incremento dell’efficienza energetica di circa il 4% l’anno), nonché la programmazione del Governo Draghi con la modifica del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) e l’atteso Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai). Questo, nel quadro della Legge europea sul clima che ha alzato l’obiettivo di riduzione dei gas serra nel 2030, portandolo al -55% rispetto ai livelli del 1990.

I punti salienti del Piano 

Le conclusioni di questo percorso di confronto verso la definizione del Piano energetico dei prossimi anni ha già trovato un punto di sintesi nell’incontro del 17 maggio tra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e alla Green economy, Vincenzo Colla.

Confronto che ha tracciato la rotta su dove e come agire per una transizione ecologica possibile: dalle infrastrutture e dagli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia, alla ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, pubblici e privati, alla trasformazione del sistema produttivo per una economia sostenibile e circolare, alla possibilità di estensione del modello “smart city” all’intero territorio regionale, alla mobilità intelligente, ai fabbisogni di competenze per la green e blue economy.

Nelle prossime settimane il documento sarà oggetto di confronto con i componenti del tavolo del “Patto per il lavoro ed il clima”, poi la Giunta regionale dovrà adottare il Piano, prima del passaggio in Assemblea legislativa per il via libera definitivo.