In vigore dall’1 gennaio la Legge di Bilancio 2020 contiene, fra le altre, alcune novità di natura fiscale, come la conferma delle già esistenti aliquote Iva e la riduzione della cedolare secca.
Aliquote Iva
Come anticipato è stato confermato per l’anno in corso, il mantenimento dell’aliquota Iva ridotta del 10%, che nel 2021 passerà al 12%, e dell’aliquota Iva ordinaria al 22%, che nel 2021 è destinata a salire al 25%, e dal 2022 al 26,50%.
Cedolare secca
Nel testo della legge è stata introdotta anche la riduzione della cedolare secca, che passa dal 15% al 10%, per i contratti a canone concordato.
Sisma ed Eco bonus
In sede di approvazione è stato deciso che dall’1 gennaio 2020 non è più possibile richiedere il cosiddetto “sconto in fattura” per la fruizione della detrazione prevista per l’adozione di misure antisismiche e per gli interventi finalizzati al conseguimento di risparmio energetico. A seguito di tale modifica, riguardante la possibilità di richiedere al fornitore dello sconto in fattura, invece della detrazione spettante per gli interventi di riqualificazione energetica su parti comuni condominiali, a partire dall’1 gennaio 2020 tale possibilità è circoscritta agli interventi di ristrutturazione di primo livello che abbiano un importo pari, o superiore, a 200 mila euro.
Incentivi all’apprendistato
Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2020, i contributi previsti per l’apprendistato atto ad ottenere la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, subisce una nuova modifica, al fine di promuovere l’occupazione giovanile. In particolare, i contratti di apprendistato duale stipulati nel corso dell’anno 2020, da parte di aziende che impiegano fino a 9 addetti, godranno di uno sgravio contributivo del 100% con riferimento alla contribuzione dovuta.
Premialità per pagamenti elettronici
Al fine di incentivare il ricorso ai mezzi di pagamento elettronici, la Legge di Bilancio 2020 introduce una misura volta a premiare le persone fisiche maggiorenni, residenti in Italia, che, in qualità di soggetti privati (quindi non a nome o per conto di un soggetto giuridico o nell’esercizio di un’arte o professione), utilizzano abitualmente strumenti di pagamento elettronici per l’acquisto di beni o servizi. Tale misura si sostanzia in un rimborso in denaro, che sarà disciplinato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con un apposito decreto da emanare entro il 30 aprile 2020.