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L'Italia deferita dalla Ue sui tempi di pagamento della Pubblica amministrazione

12 Dic 2017 | News

La Commissione dell'Unione europea ha deciso per il deferimento alla Corte di Giustizia Ue dell'Italia, che da tre anni è sotto osservazione per il mancato rispetto della direttiva europea che regola i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese fornitrici

“Avevamo ragione, purtroppo – commenta Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato – . E' dal 2013, anno di entrata in vigore in Italia della norma di recepimento della direttiva europea, che Confartigianato sottolinea la necessità di introdurre la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la PA. Altrimenti non se ne esce”.

In base ad un'analisi della Confederazione sui pagamenti nel 2016 di 6.547 amministrazioni pubbliche per una somma di 115,4 miliardi riferiti a 23,7 milioni di fatture emesse dai fornitori, il 62% degli Enti pubblici non ha rispettato i termini fissati dalla legge sui tempi di pagamento. A farsi attendere oltre i 30 giorni è il 64,8% dei Comuni e il 54,5% degli altri Enti pubblici. Per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale, il 46,9% degli enti non salda le fatture entro il termine dei 60 giorni stabiliti dalla legge.

Sfuggono ai termini di legge anche gli Enti pubblici che gestiscono imposte e contributi: Agenzia delle Entrate, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Equitalia, Guardia di finanza, Inps e Inail, pagano in media i loro fornitori in 50 giorni, con picchi di 91 giorni per Agenzia del Demanio e 69 giorni per la Guardia di Finanza.