Origin Passion and Beliefs, il salone milanese dedicato ai produttori italiani nel settore dell'accessorio fashion, in scena a Milano dal 6 all'8 settembre 2016, è stato il trampolino di lancio dell'importante sperimentazione dedicata alle “etichette parlanti”. Un progetto pilota, nato in Veneto e accolto da una quindicina di imprese industriali e artigiane, che si contrappone alla crescente minaccia dei falsi. Con le “etichette parlanti”, grazie a una applicazione software, basterà avvicinare lo smartphone a un qualsiasi capo d'abbigliamento per avere la sua carta d'identità.
In questo modo sarà possibile verificare la sua provenienza “full made in Italy”, visto che la filiera produttiva è resa sempre più complessa dalle intersezioni di fabbricazione. L'allungamento delle filiere spiazza il lavoro delle piccole imprese subfornitrici: tra il 2011 e il 2016 sale di 10 punti la quota di medie imprese con principali fornitori esteri mentre scende di 13 punti la quota con principali fornitori di prossimità.
Una seconda criticità proviene dalla contraffazione. L'Italia è al secondo posto nel mondo per danni da violazioni dei diritti di proprietà derivanti dalla contraffazione. L'impatto economico dei falsi sui settori del comparto moda, composto da abbigliamento, accessori e calzature, gioielleria e orologi, borse e valigie, consiste in minori vendite per le imprese italiane per 9.888 milioni di euro e una perdita di 88.467 posti di lavoro. In forte crescita anche la contraffazione online. Triplica la quota di sequestri di merci trasportate con corriere espresso e posta, i vettori tipici dell'e-commerce, che passa dal 5,7% del 2010 al 16,3% del 2014. In Italia sono potenzialmente esposti al rischio di acquistare online prodotti contraffatti 3.125.000 utenti Internet, il 37,1% del totale, che hanno acquistato online abbigliamento e abiti e articoli sportivi.