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Partite Iva, come cambia l’indennità straordinaria ISCRO

22 Nov 2023 | News

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La Legge di Bilancio in fase di approvazione renderà strutturale l’ISCRO, cioè l‘Indennità straordinaria di continuità reddituale operativa, prevista per le Partite Iva.

L’indennità straordinaria è stata introdotta, in via sperimentale, per gli anni 2021-2023 per professionisti e piccole Partite Iva che si ritrovano senza lavoro. Creata in risposta alla pandemia da Covid, l’ISCRO viene erogata dall’Inps una sola volta e per una durata massima di sei mesi. L’assegno varia dai 200 agli 800 euro, con una soglia di reddito per beneficiarne che è stata fissata, fino ad ora, a 8.145 euro.

Con la Legge di Bilancio la norma dovrebbe diventare strutturale anche se i criteri d’accesso cambieranno.

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I beneficiari dell’ISCRO

L’indennità viene riconosciuta a tutti i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata. Per accedere al beneficio non si deve essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati con altre forme previdenziali obbligatorie alla data di presentazione della domanda. Occorre, infine, essere in regola con la contribuzione obbligatoria.

È bene ricordare che, se nell’arco dei sei mesi in cui si riceve il beneficio si dovesse chiudere la partita Iva, il pagamento sarà interrotto e lo Stato procederà a recuperare le mensilità eventualmente erogate dopo la chiusura.

 

Come cambierà la norma con la Legge di Bilancio

Assegno di inclusione

Attualmente è previsto che non si debba essere beneficiari di Reddito di Cittadinanza per tutto il periodo di fruizione della indennità (pena la decadenza). La relazione illustrativa della nuova Manovra ha cambiato questa regola: dal prossimo anno, infatti, “per accedere al contributo il richiedente non deve essere beneficiario dell’assegno di inclusione”.

La diminuzione del reddito

Per accedere al beneficio la norma attualmente in vigore afferma che si deve avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda.

Dal 2024 il richiedente “deve aver subito una diminuzione del reddito di lavoro del 70% rispetto ai due anni precedenti”.

Il tetto al reddito percepito

Oggi per accedere all’ISCRO il tetto al reddito è fissato a 8.145 euro.

Dal prossimo anno, il richiedente non deve aver dichiarato un reddito superiore a 12.000 euro. 

Come ci si comporta a livello fiscale

Dal punto di vista fiscale oggi l’indennizzo è escluso dalla formazione del reddito, sul quale si pagano le tasse, mentre dal 2024 concorrerà al calcolo del montante.

 

A quanto ammonta l’indennità

Resta invariato, rispetto all’attuale normativa, l’ammontare dell’indennità, che non può in ogni caso superare il limite di 815,20 euro mensili e non può essere inferiore a 254,75 euro.

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