Sarà di 4 miliardi e mezzo, fra minori tasse e incentivi, la dote stimata da Confartigianato portata dalla manovra economica del 2017 per gli artigiani e le piccole imprese. Le misure della legge di bilancio, approvata definitivamente dal Senato il 7 dicembre scorso, sono il frutto delle battaglie che Confartigianato ha condotto in questi mesi nei confronti del Governo e del Parlamento.
Sul fronte del fisco si registra l'estensione dell'Iri al 24% alle imprese individuali e alle società di persone, alleggerendo così la tassazione sulla parte di reddito reinvestita nell'azienda. Una misura che per le piccole imprese vale oltre 1 miliardo di euro. Si continua poi con il nuovo regime di cassa che a oltre due milioni di imprenditori permette di pagare le tasse dopo aver incassato le fatture.
Un altro punto a favore della riduzione della pressione fiscale si ottiene con l'abbassamento dell'aliquota Ires al 24%. Anche in questo caso i benefici previsti per i piccoli imprenditori superano il miliardo di euro.
Non meno importanti, oltre ad aver evitato l'aumento dell'Iva, sono la misura che blocca gli aumenti dei tributi locali e le disposizioni che semplificano molti adempimenti burocratici di tipo fiscale.
A ciò si aggiungano i super e iper ammortamenti del 40 e 150 per cento per l'acquisto di beni strumentali e l'innovazione tecnologica e digitale delle imprese: Confartigianato quantifica il vantaggio di questi sconti fiscali in 300 milioni l'anno.