Vi è un settore che più di altri sta pagando un tributo maggiore in questa emergenza che sembra non finire. Nel quarto trimestre 2020, al netto della stagionalità, l’indice del fatturato dei Servizi – che non comprende il commercio al dettaglio – diminuisce del 2,2% rispetto al trimestre precedente mentre l’indice grezzo registra una diminuzione del 7,6% su base annua.
L’elaborazione dell’ufficio Studi di Confartigianato nazionale su dati Istat mette in luce dati estremamente preoccupanti: nell’arco dell’intero 2020 il fatturato scende del 12,1%, calo più pesante rispetto a quelli di manifattura (-11%) e costruzioni (-7%).
Crisi del turismo e restrizioni alla mobilità per contrastare la pandemia hanno determinato un crollo del 42,5% dei fatturato dei Servizi di alloggio e di ristorazione, a cui si associano la caduta del 76,3% dei ricavi delle agenzie di viaggio e tour operator e la flessione del 17,5% di del fatturato nel trasporto e magazzinaggio.
Forti cali anche per le attività professionali, scientifiche e tecniche con il -9,3%, il commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli con il -8,3%.
Maggiore tenuta per i ricavi dei servizi di informazione e comunicazione, che limitano il cala al 3,0%. Sono 205 mila a livello nazionale le imprese artigiane operanti in settori interessati dalla domanda turistica, e rappresentano il 15,9% dell’artigianato totale.
Autoriparazione, servizi pulizia e trasporto terrestre
Nei tre comparti con una significativa presenza di imprese artigiane, nel IV trimestre 2020 le attività di pulizia e disinfestazione aumentano del 2,1% rispetto ad un anno prima, l’autoriparazione scende dell’8,1% ed il trasporto terrestre del 9,9% per un calo complessivo dei tre servizi pari al 7,9% e lievemente peggiore rispetto ai Servizi (-7,6%). Nei tre settori in esame si registrano 367 mila addetti nelle imprese artigiane, il 35,4 % dell’artigianato dei servizi.
La spesa per consumi
Conferme sull’intensità dello shock sulla domanda causato dalla pandemia arriva dalle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie dell’Istat: mentre si osserva la sostanziale stabilità della spesa per Alimentari e bevande analcoliche (+0,8%) e per Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria (-0,4%), la restante spesa per consumi, al netto di food, energia e casa, si riduce del 19,4%, con forti riduzioni nelle spese in servizi ricettivi e ristorazione (-39,0%) e nei trasporti (-24,6%).