«Avanti con decisione sulla strada di una coraggiosa e progressiva riduzione della spesa pubblica. C’è ancora tanto da fare per evitare altri insopportabili aumenti di pressione fiscale e per recuperare risorse da destinare alla crescita». Confartigianato esorta il Governo a proseguire nel percorso intrapreso con i positivi provvedimenti sulla spending review già varati e invita l'Esecutivo a intensificare l’impegno per ridurre sprechi e inefficienze.
La spesa pubblica vale 809 miliardi, equivalente a metà del PIL, e dal 2000 al 2102 è aumentata di 250 miliardi, pari a 5,1 punti di PIL. Nello stesso periodo la Germania ha ridotto la spesa corrente primaria di 0,6 punti di PIL. Se l’Italia avesse seguito l’esempio tedesco avremmo risparmiato 18,4 miliardi l’anno.
Secondo Confartigianato «non c’è alternativa: la strada obbligata per recuperare competitività consiste nel recupero di evasione ed elusione e nel tagliare spesa pubblica, semplificare e razionalizzare il funzionamento della Pubblica Amministrazione. In questo modo si potrà anche ridurre l’enorme carico di 23 miliardi che ogni anno le imprese italiane devono sacrificare a causa dell’inefficienza della burocrazia italiana».
E' necessario procedere con determinazione nell’impegno di «bonifica» della spesa pubblica. Perché, dopo il rinvio della questione al luglio del 2013, va fatto di tutto, da qui ad allora, per derubricare definitivamente il tema del ricorso ad ulteriori aumenti dell’IVA. Proprio l’esperienza dell’incremento dell’aliquota standard dal 20% al 21% ha confermato, del resto, la profondità dell’impatto degli inasprimenti dell’Iva su una domanda interna ormai debolissima. Una domanda interna che, invece, va urgentemente rimessa in moto per contrastare la recessione e per accelerare il ritorno alla crescita”