Calano le imprese attive, ma crescono la produzione industriale e il valore d'affari nelle costruzioni. E' questo il quadro tratteggiato dall'indagine sulla congiuntura dell'artigianato realizzata da Camere di Commercio e Unioncamere Emilia Romagna nel settore dell'artigianato. Insomma, seppure non robustissima, assistiamo ad una crescita generalizzata del comparto nel terzo trimestre 2017.
I DATI GENERALI
L'espansione della produzione artigiana nell'industria si conferma all'1,8%. Si rafforza il volume d'affari delle imprese artigiane delle costruzioni (+1,8%). Prosegue però l'emorragia delle imprese artigiane nell'industria (-1,5%) e nelle costruzioni (-2,0%).
L'artigianato emiliano-romagnolo torna così sui livelli non toccati dal terzo trimestre del 2010, trainata dal mercato interno, anche se con elementi di incertezza sul fronte di quello estero.
Il fatturato complessivo a prezzi correnti è aumentato dell'1,7%, nonostante un improvviso declino di quello estero (-1,8%).
L'INDUSTRIA
Si conferma la tendenza positiva della produzione, che aumenta dell'1,8%, sulla scia di quella più dinamica del complesso dell'industria. E' il miglior risultato dal primo trimestre del 2007. L'andamento degli ordini ha mostrato un rallentamento (+0,9%), che costituisce un segno di incertezza per il futuro. Dubbi arrivano anche dalla netta inversione di tendenza di quelli esteri (-1,4%).
Continua l'emorragia delle imprese artigiane attive nell'industria in senso stretto, che a fine settembre erano 28.524 (-1,5%). Il dato è migliore rispetto a quello nazionale (-1,9%). La flessione è più rapida nell'industria ceramica, del vetro, dei materiali edili, del legno, del mobile e nell'industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche.
LE COSTRUZIONI
Per quanto riguarda l'artigianato delle costruzioni, nel terzo trimestre del 2017 si è rafforzata la crescita del volume d'affari a prezzi correnti (+1,8%). A fine settembre le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 52.196 (-2,0%).
L'andamento risulta lievemente peggiore rispetto a quello nazionale (-1,9%), ma più pesante rispetto a quello regionale (-1,1%). La flessione risultata più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici (-4,0%), ma più ampia per quelle che eseguono lavori specializzati.